MILITARE

Dopo aver ultimato gli studi classici presso il collegio di Novi Ligure dei Padri Somaschi, Francesco, a quindici anni, entra all’Accademia militare di Torino dove ha modo di coltivare gli interessi nelle materie scientifiche. Ne esce con il grado di luogotenente il 18 agosto 1846, a ventuno anni.

Partecipa alla 1a guerra d’Indipendenza, quale aiutante di campo e successivamente ufficiale d’ordinanza del futuro Re Vittorio Emanuele II. Viene nominato capitano e combatte valorosamente a Novara, dove rimane anche ferito. Finita in modo infausto la guerra, che porterà all’abdicazione del Re Carlo Alberto, Francesco si allontana progressivamente dall’esercito, maturando in lui nuovi interessi e aspirazioni. Dopo un primo soggiorno a Parigi, inviato dal Re, per approfondire gli studi matematici, in vista dell’alto incarico a precettore dei giovani principi Umberto e Amedeo, Francesco ha ancora modo di partecipare nel 1852 ad una missione militare.

Nel marzo del 1853 lascia definitivamente l’Esercito.

CARTOGRAFO

Durante la 1 guerra d’Indipendenza, in un periodo di pausa delle operazioni, Francesco, rendendosi conto dell’impreparazione del nostro esercito che mancava persino di una carta topografica del Lombardo-Veneto, dove si svolgeranno le battaglie della seconda guerra d’Indipendenza, disegna la grande carta del Mincio, che si rivelerà decisiva nella riuscita di quelle battaglie. Le spese di stampa furono però sostenute dallo stesso Autore, in quanto il Governo piemontese, a dispregio degli impegni assunti, si rifiutò di pagare il tipografo.

Nel 1852 partecipa ad una missione militare incaricata di disegnare i confini marini del Regno di Sardegna, da Nizza a La Spezia.

PROFESSORE

Dopo il secondo soggiorno a Parigi, che lo porterà a conseguire il 20 ottobre 1856 il dottorato in scienze matematiche, Faà di Bruno torna a Torino dove intraprende la sua opera sociale e religiosa. Non abbandona però gli studi, anzi. Chiede subito l’autorizzazione a tenere corsi liberi di Analisi matematica superiore e di Astronomia.

Nel 1871 è incaricato dell’insegnamento di Analisi e Geometria superiore all’Università di Torino, incarico rinnovato di anno in anno fino al 1876.

Il tutto era finalizzato ad ottenere la nomina a professore ordinario, aspirazione che peraltro non poté mai essere soddisfatta. L’ambiente liberale e massonico, dominante anche nel campo dell’insegnamento, non vedeva certo di buon occhio quell’individuo, di cui pure riconosceva le capacità scientifiche, ma troppo legato alla Chiesa.

Fatto sta che, nonostante le sue numerose lamentele, anche in “alto loco”, per non vedersi attribuito un giusto e doveroso riconoscimento, rispetto ad altri colleghi più giovani e meno preparati, solo il 3 ottobre 1876 gli verrà assegnata la tanto agognata cattedra, peraltro solamente quale professore straordinario di Analisi superiore. Sempre in quell’anno pubblica la “Théorie des formes binaires”.

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